Raccolta di poesie scritta dall’artista fotografa e pittrice, Adriana Soares, che raccoglie in questo suo secondo libro una selezione di ottanta cinque liriche. Le poesie scelte per questa pubblicazione fanno parte di una vasta produzione poetica che completano l’eclettismo creativo dell’autrice, iniziato con la fotografia d’autore in seguito evoluta nella pittura, riscontrando un grande apprezzamento di pubblico e di critici. Le poesie di questo libro sono caratterizzate da una presentazione dei testi originale, suddivise in strofe dal ritmo incalzante, narrano emozioni, raccontano il vissuto interiore dell’autrice. Una raccolta di emozioni e pensieri. Un viaggio nel suo universo inquieto e profondo; come innumerevoli diapositive di un vissuto denso di domande e di verità aspre come risposte.
Come per i suoi quadri, le poesie di Adriana Soares sono legate al filo conduttore del ricordo di un passato a volte dolente, sono una denuncia, ma anche un monito a tutti noi, perché i temi affrontati della nascita, della morte, della casa, della famiglia e dell’abbandono riguardano in fondo tutti noi. La vanità, l’egoismo, ed, in generale, quei sentimenti che non nobilitano l’animo umano, sono trattati dall’autrice con struggente umanità e lucida analisi, ma anche con speranza. Speranza nella redenzione del cambiamento, che solo una personalità ricca e profonda come la sua è in grado di cogliere e raccontare. Se la poesia è una forma di memoria, quella della Soares, cerca di raccogliere il suo reale, che è quello di tutti, e di raccontarlo ed interpretarlo.
E’ come se tenesse le sue mani a conca e cercasse di raccogliere l’acqua cristallina e dolce. Lei raccoglie il suo senso della realtà che si confonde col sogno e la fantasia, per cercare di trattenerlo e custodirlo con sé. Leggere le sue poesie è come immergere le mani a conca in quel reale. Sarà ogni volta diverso e sfuggente. Un attimo limpido, tenero, ma anche, graffiante, pungente, avvolgente, unico.
Acqua viva!